Recensione
I Ponti di Madison County è un film di Clint Eastwood del 1995, tratto dall'omonimo romanzo di Robert James Waller.
In una piccola cittadina dello Iowa,
Francesca (Streep), un'affascinante quarantacinquenne di origini
italiane, mentre suo marito (Haynie) e i suoi due figli sono assenti,
conosce Robert (Eastwood), un fotografo del National Geographic che è
giunto nella contea per immortalare i suoi famosi ponti. Tra i due
nasce fin da subito una fortissima attrazione che porterà entrambi
in un vortice di passione intensissimo. Francesca, per la prima volta
nella sua vita, si sente apprezzata e amata in ogni parte di sé,
dando così sfogo a tutta la sua, fino a quel momento nascosta,
sensualità. Robert, eterno e fiero solitario, si lascia possedere
dall'amore come mai fino ad allora. I problemi però, per i due
amanti, sono dietro l'angolo. Dopo quattro giorni ardenti, il
fotografo deve partire e la famiglia di lei sta ritornando a casa.
Francesca è costretta a decidere: lasciare tutto e vivere il resto
dei suoi giorni con Robert o continuare a stare con la propria
famiglia?
Eastwood, come spesso accade, ci lascia
in dono un'altra perla delle sue. Meryl Streep è meravigliosa e con
una carica di sensualità in ogni sua movenza e di sensibilità
incredibile. Deliziosa. La trama è affascinante, intensa,
coinvolgente, straziante. Peccato per la parte centrale che risulta
avere qualcosa in meno rispetto a tutto il resto della pellicola.
Gli spunti di riflessione sulla vita non mancano e al termine del
film, non si può far altro che chiamare la persona amata e chiederle
se è felice insieme a te.
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