giovedì 9 aprile 2015

Statv senza pnsier!

GOMORRA - LA SERIE
Recensione






Il clan dei Savastano, con al comando il boss Don Pietro (Cerlino), è in guerra col clan guidato da Salvatore Conte (Palvetti), per possedere il controllo sulle attività illecite dell'area periferica napoletana. Al fine di intimidire e far comprendere al rivale la propria forza, Don Pietro ordina ad uno dei suoi uomini migliori, "L'immortale" Ciro Di Marzio (D'Amore), di incendiare la casa della madre del rivale. Infuriato per l'accaduto, Conte manda i suoi scagnozzi alla ricerca del responsabile dell'incendio. Ciro viene trovato in un bar, si compie un vero e proprio attentato, ma "L'immortale" riesce a salvarsi. A questo punto, il boss dei Savastano non ha più dubbi: Conte e tutti gli uomini del camorrista rivale vanno sterminati. L'operazione va a buon fine, ma Conte riesce a sopravvivere e fugge in Spagna. Siamo solo all'inizio: la guerra è ben lontana dalla conclusione.


Gomorra - la serie è un capolavoro su tutti i fronti. La trasformazione, nel corso degli episodi, fisica e psicologica di Genny (Esposito), figlio di Pietro Savastano, è incredibile e terribilmente affascinante. Donna Imma (Calzone), madre di Genny e moglie di Don Pietro, pur portando con sé una straordinaria femminilità, l'amore verso le persone care e un pizzico di altruismo, dimostra più di una volta di essere in grado di gestire la malavita senza timore. Salvatore Conte è furbo, cinico, paradossalmente religioso e senza giri di parole, fa paura. Ciro Di Marzio, il protagonista, è un killer senza pietà, sembra non provare alcuna emozione, se non in rarissime circostanze e se per un attimo si comincia a "tifare" per lui, il secondo successivo si cambia idea. La regia di Stefano Sollima, Francesca Comencini e Claudio Cupellini è impeccabile e curata nei minimi dettagli. Da un'idea di Roberto Saviano, Gomorra - la serie, pur trattando argomenti e dinamiche simili al romanzo e al film di Garrone, è qualcosa di completamente diverso. Non ci sono buoni. Ogni personaggio rappresenta sfumature più o meno forti del male. E tutto questo, ovviamente cinematograficamente parlando, è geniale. Fotografia, scenografia, musiche e sceneggiatura ammirevoli. E se ovunque si vada, continuamente vengono pronunciate frasi e citazioni di questa serie, l'obiettivo di tutte le persone che hanno lavorato a quest'opera è stato raggiunto. Ci troviamo di fronte alla miglior serie televisiva italiana di sempre: "Statv senza pnsier".

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